Contro il revisionismo

Contro il revisionismo. Da Chruščëv a Gorbačëv: saggi, diari e documenti

Kurt Gossweiler

Contro il revisionismo: copertina

Quarta di copertina

Una raccolta di saggi e di pagine dei diari di Kurt Gossweiler, in cui egli illustra, con la lucidità dello storico e al tempo stesso con la passione di chi al comunismo ha dedicato tutta la vita, il sorgere e l’avanzare del fenomeno revisionista e i suoi effetti devastanti, sino alla caduta dei sistemi socialisti europei e alla dissoluzione dell’Unione Sovietica. L’autore descrive inoltre, e documenta, le forti resistenze opposte nel movimento comunista internazionale e nel suo paese, la Repubblica democratica tedesca, contro il revisionismo moderno, le battaglie vinte provvisoriamente e quelle perdute, le illusioni e le delusioni.
Un’analisi fondamentale per comprendere quanto è avvenuto nei paesi socialisti con il prevalere delle correnti revisioniste alla guida del PCUS e degli altri partiti comunisti al potere e a confutazione delle teorie opportunistiche e mistificatorie, largamente diffuse e propagandate.

Estratto da “Contro il revisionismo”

A partire dalla caduta dell’Unione Sovietica e del socialismo fattosi Stato in Europa, per ogni rivoluzionario socialista la domanda più importante e insieme più tormentosa è quella sulle cause di questa catastrofe dell’umanità.
La più importante – perché senza una risposta corretta, nessun nuovo inizio vittorioso è possibile.
La più tormentosa – perché contro una ponderata risposta, sotto ogni profilo oggettivo, si frappongono emozioni naturali, ancor più per altro attizzate di proposito per decenni e così cristallizzatesi in pregiudizi, emozioni che fanno sentire come “enormità” una posizione che esprima piuttosto un giudizio che non una condanna. (Ciò è risultato particolarm:ente evidente nella reazione anche di compagni del Partito comunista tedesco alla mia conferenza contro l’antistalinismo, che ho tenuta il l° maggio 1994 a Bruxelles).

Se il movimento comunista vuole farsi di nuovo forza forgiatrice di storia, deve superare la sua interna litigiosità. Spero di contribuire a ciò con la pubblicazione delle annotazioni riunite in questo volume. Nel senso che i fatti storici qui consegnati possono aiutare a superare le profonde divergenze nel movimento comunista sulle cause della sconfitta più pesante e sconvolgente subita dal movimento internazionale dei lavoratori.

Alcune osservazioni esplicative sul contenuto del volume

Esso si compone di elementi del tutto diversi.
La parte principale continuativa, peraltro in ampi tratti interrotta, è formata da una sorta di diario politico, che a partire dal 1953 e per decenni registra e commenta gli sviluppi fatali nell’Unione Sovietica e nel resto del mondo socialista.
Questo diario si presenta in vario modo spezzato e integrato da elaborazioni di vario tipo relative al revisionismo moderno e da lettere ad amici, nelle quali avevo preso posizione sugli sviluppi in Unione Sovietica e nel restante mondo socialista.


Il diario politico consiste, per parte sua, di due parti principali. Nella parte I – redatta nei mesi da dicembre 1956 a gennaio 1957 – ho passato in rassegna, sulla scorta di notizie di giornali, ancora una volta gli avvenimenti dal marzo 1953 – dunque dalla morte di Stalin – sino alla fine del 1956, per contrastare o invece verificare un determinato sospetto, che è stato rafforzato dagli eventi in Ungheria, relativo al ruolo di Chruščëv. Tale esame ha condotto – purtroppo – al risultato che quel sospetto fosse fondato: precisamente, il sospetto che con questo “riformatore” in verità fosse assurto al vertice del Partito di Lenin un anti-comunista – per quanto inverosimile ciò appaia anche a me, e a tanti altri tuttora appare, nonostante le prove a disposizione.

Nella parte II – procedendo dalla consapevolezza acquisita circa il reale ruolo di Chruščëv pur sempre peraltro ponendo tutto ciò in questione e sotto esame – seguo il cammino ulteriore del PCUS e dei paesi del socialismo, e cioè l’annosa, accanita ma prevalentemente occulta o dissimulata lotta tra le forze del revisionismo moderno e quelle marxiste-Ieniniste nei partiti comunisti e nei paesi socialisti, sino alla (una buona volta, ma troppo tardi) conseguita caduta di Chruščëv, di questo portatore di speranze per i capi delle metropoli dell’Occidente.

La Cronaca, ma in nessun modo il diario come tale, si chiude con questo evento ben augurante dell’ottobre 1964. Se la Cronaca contribuisce a render chiara, nel movimento comunista e dei lavoratori, una visione unitaria sulle cause effettive di una disfatta per nulla ineludibile, certo evitabile, e con ciò ad avvicinarsi alla comprensione di come sia stata impedita in questo secolo una vittoria sull’imperialismo niente affatto impossibile, bensì quasi certa e non più reversibile, bene: questo diario, che originariamente sarebbe dovuto servire solo alla riconciliazione con me stesso, conseguirebbe anche un’utilità sociale al di là della dimensione personale e la pubblicazione ne risulterebbe giustificata.

Per la disponibilità ad affrontare una sfida del genere, esprimo il mio grazie cordiale a Stefan Eggerdinger e alla casa editrice. Per questo lavoro, come per tutti i miei libri, debbo un ringraziamento a mia moglie, senza la cui pazienza nel leggere e trascrivere i miei manoscritti non avrei portato a termine né questo né alcun altro libro.

Prefazione di Kurt Gossweiler (1995), pag. 175

L’autore

Kurt Gossweiler, nato a Stoccarda nel 1917, ha militato dal 1931, anche in situazione di illegalità, nelle organizzazioni giovanili comuniste. Richiamato nel 1939 nella Wehrmacht e inviato sul fronte russo, nel 1943 passò all’Armata Rossa. Rientrato nel 1947 in patria, a Berlino, è stato membro del Partito socialista unificato di Germania (SED). Dal 1958 collaboratore scientifico della Sezione Storia dell’Università Humboldt e dal 1970 collaboratore scientifico dell’Istituto Centrale per la Storia dell’Accademia delle Scienze della Repubblica democratica tedesca sino al 1983. Nel 1988 è divenuto dottore honoris causa dell’Università Humboldt di Berlino (Est). Ha pubblicato volumi e saggi sul fascismo e sul revisionismo moderno.


Contro il revisionismo. Da Chruščëv a Gorbačëv: saggi, diari e documenti
Autore: Kurt Gossweiler
A cura di:
Aldo Bernardini, Adriana Chiaia
Edizione:
Zambon Editore (2009)
Formato:
Copertina flessibile, brossura
Pagine:
568
Prezzo:
22€

Indice

p.7 Introduzione di Aldo Bernardini (2009)

p.55 Nota editoriale

p.57 SAGGI
p.59 Considerazioni sul trattato di non aggressione tedesco-sovietico del 1939 (1989)
p.89 Note sul trattato di non aggressione tedesco-sovietico del 1939 e sul ruolo di Stalin nella Seconda guerra mondiale (1996)
p.101 Il superamento dell’antistalinismo. Un importante presupposto per la ricostituzione del movimento comunista come movimento unitario marxista-leninista (1994)
p.115 I molti strati della cipolla Gorbačëv (1993)
p.147 Tesi sul ruolo del revisionismo moderno nella sconfitta del socialismo (1992)

p.173 DIARI, CONSIDERAZIONI E DOCUMENTI
p.175 Prefazione di Kurt Gossweiler (1995)*
p.179 Considerazioni introduttive di Kurt Gossweiler (1997)
p.197 Fonti insospettabili sul ruolo dell’omicidio nella preparazione della controrivoluzione (1988)

I. Disorientamento e ricerca di certezze
p.203 1953
p.208 1954
p.209 1955
p.217 1956
p.297 1957

II.1 Ulteriore ascesa e caduta definitiva di N.S. Chruščëv
p.303 1957

II.2 (seguito)
p.357 1957
p.378 1958
p.443 1959
p.463 1960
p.473 1961
p.481 1962
p.485 1964

III. Dalla destituzione di Chruščëv alla vittoria del Vietnam
p.489 1965
p.513 1966
p.523 1968
p.526 1975

p.530 Considerazioni conclusive

p.539 Note storiche redazionali
p.550 Indice delle abbreviazioni
p.553 Indice dei nomi